Era un narcisista, è abbastanza
evidente. Ha scritto la sua autobiografia in terza persona (come
Giulio Cesare e Berlusconi). Quando è scappato all'estero, non ha
sentito opportuno dire qualcosa in merito (tempo dopo, scrisse che si
era consultato con degli “operai” che lo avevano confermato che
facesse parte della loro cultura - ?).
Gli piaceva la violenza, come una sorta di Pol Pot mancato. Nella sua cupa organizzazione venivano tirati dentro adolescenti impacciati, idealisti, pagliacci, pazzi scatenati: tutti insomma vengono buoni*, se un po' spostati e bisognosi di qualcosa su cui buttarsi.
Aveva un sorrisetto falso e cattivo, ma (forse se ne era accorto) negli ultimi libri esaltava l'amore (ma era un'altra falsità). Si è messo solo con donne ricche di buona famiglia, tutta una serie, peraltro.
I suoi libri sono certamente interessanti ma largamente illeggibili per un lettore medio, diciamo.
Comunque è stato accusato di reati che non aveva commesso, e questo in qualche modo lo salva. Ma non facciamone un santino, per carità!
Gli piaceva la violenza, come una sorta di Pol Pot mancato. Nella sua cupa organizzazione venivano tirati dentro adolescenti impacciati, idealisti, pagliacci, pazzi scatenati: tutti insomma vengono buoni*, se un po' spostati e bisognosi di qualcosa su cui buttarsi.
Aveva un sorrisetto falso e cattivo, ma (forse se ne era accorto) negli ultimi libri esaltava l'amore (ma era un'altra falsità). Si è messo solo con donne ricche di buona famiglia, tutta una serie, peraltro.
I suoi libri sono certamente interessanti ma largamente illeggibili per un lettore medio, diciamo.
Comunque è stato accusato di reati che non aveva commesso, e questo in qualche modo lo salva. Ma non facciamone un santino, per carità!
[* è una citazione - davvero molto nascosta e incomprensibile - di V13 di Carrére, il libro che racconta il processo ai responsabili degli attacchi del Bataclan (solo personaggi minori e chi si è tirato indietro all'ultimo momento, gli altri erano stati tutti uccisi). Le modalità di reclutamento dei fanatici suicidi della shar'ia appaiono in fondo abbastanza simili a quelle degli autonomi, del genere "perdente radicale" alla Enzensberger.
Colpisce peraltro che le pene di chi alla fine ha rinunciato e non ha fatto niente siano state pesantissime (ergastolo ostativo, ovvero senza contatti personali e senza possibilità di redenzione), esattamente come se fossero andati fino in fondo. Colpisce anche il concetto di taqiyya, ovvero di onesta dissimulazione, per cui il fanatico islamista beve alcool e va in discoteca appunto per non sembrare tale.
Vagamente oscena in effetti la festa finale alla conclusione del processo. Avvocati, giornalisti, magistrati, parenti delle vittime, imputati minori: tutti al bar a bere, ridere e scherzare. Perché alla fine il loro è il sollievo per lo scampato pericolo: ne sono usciti indenni e virtuosi, i cattivi condannati a pene immani (di fatto già decise prima di cominciare, ma il processo mostra che si è tenuto conto delle ragioni di tutti, siamo troppo bravi e civilizzati e onesti), le vittime perdute per sempre. Ma noi siamo buoni (e vincitori). E di quello che è successo in Siria e in Iraq... be' quella è la Storia.]
Vagamente oscena in effetti la festa finale alla conclusione del processo. Avvocati, giornalisti, magistrati, parenti delle vittime, imputati minori: tutti al bar a bere, ridere e scherzare. Perché alla fine il loro è il sollievo per lo scampato pericolo: ne sono usciti indenni e virtuosi, i cattivi condannati a pene immani (di fatto già decise prima di cominciare, ma il processo mostra che si è tenuto conto delle ragioni di tutti, siamo troppo bravi e civilizzati e onesti), le vittime perdute per sempre. Ma noi siamo buoni (e vincitori). E di quello che è successo in Siria e in Iraq... be' quella è la Storia.]
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