Non c'è regola.
Siamo in balìa della fortuna, del caso e dell'umore, di simpatia e di seduzione; di sciocche cose che ci riempiono la mente - ma senza tutto questo il resto è niente.
Ma tutto quello che possiamo fare - ed è poco (in questo niente), come scrivere pensare costruire ricordare - quello è nostro; e questa responsabilità è la metafora della città vivente. Coi suoi palazzi, giardini, fattorie; chiese, caserme, fabbriche e pontili; davanti il mare, il gran vulcano dietro; e un arbusto sulla terra ad aspettare.
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(ma mi chiedo: sembra più un omaggio, o una presa in giro?)
Una conferma. :-*
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