lunedì 14 settembre 2009

Per iniziare

Eccoci qua.
Perché un nuovo blog? Perché mi piacerebbe fare qualcosa di leggermente diverso da quello che normalmente vedo in giro; qualcosa che ho cercato qua e là, senza trovarlo (almeno per ora). Qualcosa che parli di quello che tutti sanno, ma di cui non si riesce a parlare (o non si vuole parlare) o comunque non si parla (non sta bene). Oppure, quando se ne parla, lo si fa in modo confuso, sgradevole.
La tradizione nazionale infatti è di non fare sapere mai che si hanno dei problemi (non sia mai che qualcuno ne voglia approfittare per regolare i conti). Siamo tutti troppo fighi, allegri, di buon umore, tutto ci va bene: salvo magari a un certo punto scoppiare a piagnucolare, a commiserarci, a cercare qualcuno che ci consoli. Perché invece non è vero che tutto va bene, gli amori finiscono, le speranze falliscono, i lavori deludono; le cose migliori spariscono, i peggiori fanno carriera, alla fine si muore. E allora scoppia il piagnisteo, il lamento indecoroso, la mancanza di dignità; gli altri si ritraggono, un po’ schifati. Per cui, tutti zitti e abbottonati (alla bella faccia dell’esuberanza italica).
Quasi tutte le persone che conosco sono infelici, in verità; solo, lo tengono nascosto. E’ come se non si riuscisse a parlare delle cose difficili senza scadere, senza perdere la faccia.
Qualcuno però, forse approfittando dell’anonimato offerto dal web, ogni tanto ci prova. E stranamente, parlare chiaro con la schiena dritta delle cose difficili, se non proprio mette di buon umore, dà perlomeno una certa serenità. E quindi forse ci si può anche tentare - senza timore.

2 commenti:

  1. E tu ci riesci molto bene a parlare delle cose difficili. Con serenità. Felice di avere scoperto anche questo tuo blog. :-*

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  2. grazie. Anche il tuo blog (se ho capito chi sei) mi piace.

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