domenica 27 settembre 2009

La foto aerea e i paesaggi antichi.

di Pierluigi Tozzi (ed. Compagnia generale riprese aeree spa)

Ci sono delle persone che in certi periodi dell'anno, fra la fine dell'inverno e il principio di primavera (quando iniziano a spuntare i primi steli) e in certe condizioni meteorologiche (dopo una breve pioggia) e in certi orari del giorno (appena spuntato il sole, con la luce radente), prendono un aeroplanino e vanno a fotografare i campi dall'alto.
Dove sotto l'erba in passato c'è stato un muro, o un fossato, il colore è diverso: e così nella foto compaiono, sotto la trama regolare dei campi, come i fantasmi di antichi villaggi, percorsi di fiumi scomparsi, tracce di cinte di fortezze neolitiche. E anche nelle mappe catastali, nella pianura tutta omogenea, compare improvvisamente una curva: a un certo punto la linea di divisione fra le proprietà diverge, gira attorno a qualcosa che non si vede più: è l'andamento dell'antico fossato delle mura neolitiche, scomparso migliaia di anni fa.

Eraclea: impronta fossile di un antico complesso unitario, impostato su canale ansato. Foto CGR (n.b. se non ne fosse consentita la pubblicazione, verrà immediatamente rimossa)

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