Secondo Isaiah Berlin, il Romanticismo
(etichetta sotto la quale peraltro troviamo cose molto diverse,
tradizionalismo e modernismo, individualismo e comunitarismo,
spiritualismo e blasfemia, attivismo e contemplazione, amanti e
nemici della Natura, nostalgici e futuristi, ecc ecc), movimento
sviluppatosi in Germania nella seconda metà del Settecento e poi man
mano diffuso in tutto il mondo, sarebbe in qualche modo il
responsabile delle successive rivoluzioni politiche, economiche e
culturali: dalla rivoluzione francese alla rivoluzione industriale,
fino ai totalitarismi del '900.
Ma cos'è che accomuna i romantici?
In poche parole, l'odio per i bottegai, per la quieta vita borghese a cui li destinava la famiglia, di lento accumulo di denaro, di piccole ansie per piccole cose, di piccole soddisfazioni, di pace domestica, di solido tran tran quotidiano.
E quindi se vogliamo dire cosa caratterizza il nostro momento è: i bottegai hanno vinto; e i romantici hanno perso (come minimo perché hanno esagerato – ma non potevano farne a meno).
Ma cos'è che accomuna i romantici?
In poche parole, l'odio per i bottegai, per la quieta vita borghese a cui li destinava la famiglia, di lento accumulo di denaro, di piccole ansie per piccole cose, di piccole soddisfazioni, di pace domestica, di solido tran tran quotidiano.
E quindi se vogliamo dire cosa caratterizza il nostro momento è: i bottegai hanno vinto; e i romantici hanno perso (come minimo perché hanno esagerato – ma non potevano farne a meno).
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